È davvero esistito un bel lago in città ed il suo nome era Lago di Nicito. La storia del lago si colloca all’interno di due avvenimenti che hanno stravolto e ridisegnato il volto della città di Catania. Parliamo di due colate laviche, una antica e di difficile datazione (si oscilla tra il 496 a. C. e il V secolo d. C.), e l’altra nel più recente 1669. Riguardo la sua origine ci sono due teorie e la più accreditata si colloca nel 406 a. C. (496, secondo altre fonti) anno in cui la lava giunse nei pressi della periferia nord della Catania di allora, deviando il corso del fiume Amenano all’altezza dell’attuale chiesa di S. Maria di Gesù. Si venne, così, a formare una sorta di diga in pietra lavica che dette origine allo specchio d’acqua in seguito battezzato lago di Nicito. Se volessimo localizzarlo, oggi, dovremmo immaginarlo dalle parti del quartiere Cibali. Un’altra ipotesi riguarda Aniceto (Nicito sarebbe una evoluzione delle storpiature del parlato) che era anche il nome di un papa salito al soglio nel 155 d. C.; secondo altre fonti, la colata “d’origine” del lago avrebbe avuto luogo nel V secolo d.C., quindi il nome avrebbe un’origine “cristiana” piuttosto che greca.
Si dice inoltre che il nome Aniceto, o Anicito, fosse molto diffuso nel catanese e che da esso deriverebbe il cognome, ancora oggi popolare, “Santonocito”. Il lago era davvero grande, pensate che raggiungeva i 15 metri di profondità, ed aveva un perimetro di circa 6 chilometri. Le sue caratteristiche lo rendevano adatto ad ospitare regate navali e si tramanda che ve ne furono disputate di diverse. La più spettacolare tra queste ebbe luogo poco prima della sua scomparsa, l’8 settembre 1654, in occasione dei festeggiamenti della nascita della Madonna. È il 15 aprile 1669 quando, dopo aver già devastato numerosi centri pedemontani, la lava si approssima alla campagna a nord-est della città di Catania e la valle di Anicito. Da lì, in poco tempo raggiunge il bel lago di Nicito, colmandolo in appena sei ore.alignnone size-medium wp-image-132″